Il parlamento ha approvato un PNRR con 650 mln dedicati al SCU in tre anni, più un capitolo da 200 mln (1.7 M1C1 – DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E SICUREZZA NELLA PA) che include il Servizio Civile Digitale che il Dipartimento si è detto pronto a lanciare non appena disponibili le risorse del Piano (a cui aggiungere i fondi del Ministro innovazione tecnologica e transizione digitale), e il Servizio Civile Ambientale, non citato direttamente dal PNRR ma che dovrebbe essere finanziato ai sensi della missione M2C4 – TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA RISORSA IDRICA. 

A questo si aggiunge la solida dotazione prevista per il 2021 dalla Legge di Bilancio per circa 300 mln, arrivando a così a oltre 500 mln per il prossimo bando laddove le risorse europee dovessero essere approvate in questa misura dall’Unione Europea e rese disponibili in tempo per il nuovo bando. 

Si arriverebbe così alle annate più abbondanti che il SCU abbia mai visto, forse in grado di raggiungere la massima capacità offerta dagli enti ospitanti (pari a 80.000 posizioni progettate e ammesse dal Dipartimento) o, in altre parole, il #CentoXCentoServizioCivile!

Proprio un anno fa nasceva infatti questa campagna, quando all’epoca i fondi sarebbero stati sufficienti per appena 18.000 volontari contro le 120.000 candidature presentate a bando. Oltre 400 tra reti di enti ed enti di terzo settore hanno aderito, unendo le proprie voci per un obiettivo comune che – finalmente possiamo dirlo – oggi appare sostanzialmente realizzato. 

I fondi sono naturalmente uno strumento e non l’obiettivo, ma è bene dire che senza queste risorse decine di migliaia di giovani che oggi non avrebbero un motivo per alzarsi dal letto, vittime del drammatico disagio giovanile che questa crisi ha infiammato. 

Con questi numeri, il Governo cambierà la vita concreta di decine di migliaia di persone. 

Ad majora!