In questi anni, è purtroppo emersa in molte forme, occasioni ed esperienze la tendenza a fuggire dalla ricerca di un modo e un mondo attivamente all’insegna “noi”. E questo non solo in Italia, ma anche in Europa.
Per invertire questa tendenza, è indispensabile aprire una nuova fase con azioni che sviluppino una coscienza di appartenenza, incrementino il senso civico, valorizzino il capitale umano giovanile, stimolino e generalizzino l’acquisizione indispensabile delle competenze necessarie per “essere parte” di un qualunque processo decisionale, creino le condizioni affinché le giovani generazioni siano coprotagoniste di concreti, effettivi, misurabili processi di innovazione.
Nonostante in molti abbiano riconosciuto l’utilità del Servizio civile, il testo del Decreto Rilancio licenziato dal Senato prevede, a seguito dell’approvazione in Commissione Bilancio della Camera di un subemendamento, soltanto 1 milione di euro aggiuntivo. Oggi i fondi disponibili sono sufficienti a garantire l’avvio al servizio di appena 37mila volontari, ai quali si sommano i fondi Garanzia Giovani utili, si stima, per l’avvio di altri 10mila volontari.
L’auspicio è che, nel prossimo decreto in via di definizione, il Governo dia seguito agli impegni presi con lo stanziamento di 100 milioni aggiuntivi per l’anno 2020 e di 200 milioni per gli anni 2021 e 2022, necessari per l’avvio di un contingente annuo di almeno 50mila giovani così come auspicato dal ministro Spadafora per formare migliaia di giovani alla cittadinanza attiva.
Giovani cittadini preparati e partecipi protagonisti del loro presente e del futuro di tutti noi.